Pagine interne
 

20-06-2022 Nota Tecnica.



I boschi sono ancora costellati di piante impomatate di una polverina dorata: sono i Castagni. Quest’anno la fioritura di questa pianta è arrivata largamente in anticipo e ormai dura da diverso tempo. Presso gli alveari si sente, inconfondibile, il profumo del nettare del Castagno: sono le api intente ad asciugare il raccolto e a trasformarlo in miele. Il Castagno e il Tiglio sono le due essenze principali che in questo momento caratterizzano l’importazione degli apiari di fondovalle e delle prime quote. I nostri monitoraggi ci segnalano che gli alveari stanno “pompando” bene: sembrano atleti impegnati nello sprint finale prima della chiusura della stagione produttiva. Possiamo ipotizzare che ci sarà raccolto ancora per 10-20 giorni: tutto dipende dalle condizione climatiche, ma basterà un vento secco e caldo per fermare il Castagno (in genere la stagione si chiude così). Però ora sono previste, a breve, delle piogge che dovrebbero apportare umidità nel terreno e quindi aiutare a prolungare le fioriture in atto.

Intorno a quota mille troviamo diverse essenze botaniche, erbacee e arbustive, che hanno anticipato notevolmente la fioritura a causa di queste continue ondate di caldo anomalo (ad esempio la Balsamina). A questa quota è ora ottima la fioritura del Rovo che appare molto produttiva.

Alle quote più elevate (maggenghi più alti e alpeggi) sono le fioriture dei prati – pascolo il centro di interesse delle api e… (ancora) il rovo.

Più in alto il Rododendro che quest’anno sembra particolarmente interessante per l’abbondante nettare favorito dal caldo anomalo e per il tempo stabile che non pone in situazioni di stress le famiglie. Le alte temperature però hanno indotto la fioritura delle piante di Rododendro in una fascia altitudinale più ampia del normale: una contemporaneità che riduce il prolungarsi della raccolta che si è sempre giovata di una forte scalarità della fioritura legata alla quota ed alla esposizione.