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20-02-2022 - Nota tecnica



Sembra che la primavera sia già qui. Non solo i raggi del sole scaldano di più e le giornate sono più lunghe, ma è soprattutto il permanere dell’alta pressione che ha portato a questo anticipo di stagione. Se si approfitta dei momenti in cui le temperature è sopra i 10 gradi per visitare gli alveari consiglio in primo luogo di essere molto rapidi per non raffreddare troppo il nido e soprattutto la zona di covata perché la famiglia deve poi riportare questa area ai 35°, quindi con un grosso impegno di risorse.

Il secondo consiglio è quello di togliere i favi vuoti ed eventualmente mettere oltre il diaframma quelli con scarsa quantità di miele disopercolandoli. Ovviamente un’operazione che si fa con tutte le cautele: un favo per volta prima di rimuoverlo dall’alveare e badando che la disopercolatura delle piccole placche di celle con miele non dia luogo a colature, o imbrattamenti che possono eccitare le altre famiglie. La zona oltre il diaframma deve essere non accessibile dall’esterno dalle api di altre famiglie.

Tenere le famiglie “strette” a fine inverno – inizio primavera è sempre una buona strategia perché permette alle api di ottimizzare il calore prodotto senza avere dispersioni. Elemento questo particolarmente importante quando si creano situazioni di improvvisi ritorni di freddo.

Più le regine sono giovani e performanti e più gli alveari tendono a investire in covata con rapporti eccessivi rispetto alla effettiva consistenza della popolazione. Un azzardo che va bene in condizioni climatiche stabili e favorevoli ma che obbliga ad una forte attenzione da parte dell’apicoltore in situazioni avverse.