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07-09-2023 Nota tecnica



Un periodo difficile. Alla perdita delle produzioni primaverili è seguito almeno un po’ di raccolto di inizio estate grazie in particolare alla fioritura del Tiglio, del Castagno e del Rododendro, ma poi nulla.

Le famiglie che a fine stagione produttiva avevano buone scorte nel nido hanno dissipato, soprattutto nel mese di agosto, questo loro capitale per la mancanza di fonti nettarifere sufficienti.

Da metà di luglio a tutto il mese di agosto, specie nel fondo valle, sono poche le fioriture di interesse apistico, inoltre il caldo eccessivo ne ha probabilmente anche ridotto la loro produzione di nettare e gli alveari, nel contempo, hanno impegnato più risorse ed energie nell’approvvigionamento dell’acqua e nel condizionare la temperatura dei nidi. Alla scarsità di nettare si deve anche aggiungere che in determinate zone la concentrazione di apiari e di alveari è altissima e senza nessun criterio di razionalità per cui la depauperamento delle risorse è oltremodo rapido.

Chi in questo periodo non è intervenuto con nutrizioni integrative e di soccorso si trova ora con famiglie povere di scorte e nuclei a rischio di non poter affrontare l’inverno.

E’ da sperare che i mesi di settembre e di ottobre regalino qualche fioritura in più, in particolare l’edera, in alcune zone potrà salvare la situazione. Comunque consiglio di intervenire congiuntamente sia con sciroppo (per favorire il reintegro delle scorte) che con candito (per soddisfare il fabbisogno giornaliero).